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Nella giornata di ieri 23 maggio USB PI Università ha tenuto un presidio in contemporanea alla riunione mensile della Conferenza dei Rettori (CRUI) insieme ad altre realtà e studenti impegnati in azioni di protesta contro la guerra e il genocidio del popolo palestinese.

Da subito, è apparso chiaro che l’iniziativa non era gradita ai Rettori. Anche se con qualche difficoltà, tuttavia abbiamo ottenuto che una delegazione venisse ricevuta ma, incomprensibilmente, è stata negata la presenza di una rappresentanza degli  studenti. Abbiamo incontrato il Rettore Cupertino del Politecnico di Bari e il Rettore Priolo dell’Università di Catania, in qualità di rappresentanti della CRUI. L’incontro, sebbene informale, ci ha consentito di consegnare i nostri documenti e soprattutto di esporre le nostre ragioni e posizioni.



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Il 23 maggio 2024, in occasione della riunione della Conferenza dei Rettori (CRUI), si terrà un presidio promosso da diverse realtà, tra cui la nostra Organizzazione, per ribadire ancora una volta la contrarietà e una ferma opposizione al coinvolgimento dei nostri Atenei nella filiera bellica.

Saremo presenti, in una linea continua che unisce lo sciopero del 9 aprile, indetto solo da USB, alle mobilitazioni promosse dai collettivi studenteschi, ai documenti e alle dichiarazioni fatte da Ricercatori e Docenti contro la violenza della guerra, a una protesta che, ormai, ha di fatto superato i confini dei singoli paesi per diventare globale.

Siamo contrari a tutte le guerre, ma non sfugge ormai a nessuno che gli avvenimenti in Israele abbiano ormai superato la soglia degli orrori della guerra per trasformarsi in un vero genocidio del popolo palestinese. La violenza del governo israeliano colpisce indistintamente terroristi, militari, civili fino a colpire (per errore?) operatori umanitari e i convogli che trasportano cibo e medicine per le popolazioni inermi.



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NO ALLA COOPERAZIONE SCIENTIFICA A FINI BELLICI CON IL GOVERNO ISRAELIANO.
STOP GENOCIDIO!

La drammatica situazione nella striscia di Gaza ha raggiunto oramai un livello tale da richiedere una decisa e ferma presa di posizione, cui riteniamo non ci si possa sottrarre.

La mobilitazione che sta attraversando molti Atenei italiani è finalizzata, oltre che alla richiesta di un generale cessate il fuoco per porre termine al genocidio in corso, anche alla richiesta di interruzione dei rapporti di collaborazione scientifica tra le Università e i centri di ricerca italiani e israeliani orientati allo sviluppo di progetti suscettibili di dar luogo a prodotti utilizzabili anche in campo militare. Tra questi, nello specifico, si annoverano quelli riconducibili al Bando MAECI (Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale).

A fronte di una persistenze violazione dei più elementari diritti umani, in spregio alle norme del diritto internazionale da parte delle autorità di Governo israeliane, USB Pubblico Impiego ha preso la decisione di  proclamare una giornata di sciopero nazionale in data 9 aprile 2024.

Lo sciopero partirà dalle ore 12:00 a fine turno per il personale tecnico amministrativo bibliotecario, CEL e del personale docente delle Università, mentre sarà per l’intera giornata per il personale delle Università di Roma. La mobilitazione è necessaria per chiedere il ritiro del bando e, più in generale, per una decisa presa di posizione in merito alla sospensione della cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra le università e i centri di ricerca italiani e israeliani in tutti i casi in cui si abbiano chiari intenti militari.

Ciò anche in funzione di un attivo sostegno alla mobilitazione in corso da parte dei collettivi studenteschi e di tutto quel personale universitario promotore della “Lettera al MAECI per la sospensione dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele per rischio di dual use e violazione del diritto internazionale e umanitario”.

https://tinyurl.com/4ferr8nc

USB Pubblico Impiego Università

Al personale tecnico amministrativo e bibliotecario
in servizio e in pensione delle università


COMPILA QUI: DIFFIDA E RICORSO

La sentenza n. 4/2024 della Corte costituzionale ha certificato l’illegittimità dell’art. 51, comma 3 della L.388/2000 che, oltre a bloccare i salari, ha bloccato al 1990 le maggiorazioni R.I.A. (Retribuzione Individuale di Anzianità) che, invece, dovevano essere corrisposte fino a tutto il 1993.

Sulla illegittimità della L. 388 del 23/12/2000 sulla maggiorazione R.I.A. e sulla possibilità e modalità di richiedere il diritto alle retribuzioni spettanti, a seguito della pronuncia della Corte costituzionale, sono circolate molte e varie interpretazioni.

Oltre l’Università, sono interessati quasi tutti i comparti del Pubblico Impiego. Per non fornire informazioni inesatte, USB Pubblico Impiego ha preferito aspettare qualche giorno in più e consultare il proprio legale che ha fornito indicazioni circa la procedura più efficace per richiedere il diritto all’aggiornamento della R.I.A. con un aumento della retribuzione che andrà ad incidere positivamente sia sulla liquidazione del TFS che nel successivo calcolo dell’assegno pensionistico.

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